info@alpluraleonline.it

Al Plurale Online

Sandro Pertini: il “Presidente”

Al Plurale Online Sandro Pertini

di Antonino Costa •

Sandro Pertini, all’ anagrafe Alessandro Giuseppe Antonio Pertini, nasce a Stella San Giovanni il 25 settembre del 1896 da una famiglia benestante, il padre Alberto era proprietario terriero. Pertini, molto legato alla madre Maria Giovanna Adelaide Muzio, fece i primi studi dai Salesiani per poi passare al liceo Ginnasio di Savona dove ebbe come Professore di Filosofia Adelchi Baratono, socialista riformista e collaboratore di Filippo Turati, che contribuì ad avvicinarlo agli ambienti del movimento operaio ligure. Scoppiata la prima guerra mondiale, avendo rifiutato, pur avendo la licenza ginnasiale, di fare l’ufficiale, per scelta politica, partì come soldato. Successivamente, il generale Cardona con una direttiva obbligava tutti i possessori di titolo di studio a prestare servizio come ufficiale. Per il suo coraggio in azioni di guerra fu proposto per una medaglia d’argento al valore militare, che lui rifiutò. Finita la guerra e conseguita la maturità classica, si iscrisse prima alla facoltà di Giurisprudenza e poi a quella di scienze politiche, prendendo entrambe le lauree.

Successivamente si iscrisse al partito socialista e nel 1922 diventò uno dei promotori della Costituzione del Partito Socialista unitario, assieme a Filippo Turati, Giacomo Matteotti e a Claudio Treves.

Tra il 1923 ed il 1924 entra in contatto con Gaetano Salvemini, fratelli Rosselli ed Ernesto Rossi.

Ostile al partito fascista, fu bersaglio di aggressioni squadriste e più volte fu picchiato.

Il 22 maggio del 1925, venne arrestato per aver distribuito un opuscolo clandestino, con il quale chiedeva giustizia riguardo all’omicidio del segretario del partito socialista e suo caro amico Giacomo Matteotti. Dopo aver trascorso otto mesi in carcere, venne assegnato al confino di polizia per cinque anni. Per sfuggire alla cattura nell’autunno del 1926 espatriò in Francia assieme a Filippo Turati, aiutati in questa operazione da Carlo Rosselli e Ferruccio Parri, con l’aiuto, fra gli altri, di Camillo ed Adriano Olivetti.

Dopo aver passato alcuni mesi a Parigi, si stabilì a Nizza nel 1927, mantenendosi con lavori diversi: manovale, muratore, facchino. Nel 1929 con un passaporto falso, dalla Svizzera rientrò in Italia, ed in giro per la penisola per ripristinare contatti con i compagni di partito, fu riconosciuto a Pisa, arrestato da un gruppo di camicie nere fu condannato dal tribunale penale a dieci anni e nove mesi di reclusione. Dopo aver peregrinato per le carceri italiane in gravi condizioni di salute, finita di scontare la pena nel 1940 venne assegnato al confino per altri cinque anni da trascorrere a Ventotene dove incontrò tra gli altri: Altiero Spinelli, Umberto Terracini, Pietro Secchia, Ernesto Rossi, Luigi Longo, Camilla Ravera.

Pertini riacquistò la libertà il 13 agosto del 1943, poco dopo la caduta del partito fascista, andato a Roma contribuì alla nascita del partito socialista di unità proletaria “P.S.I.U.P.” con Pietro Nenni come Segretario. In seguito fece parte della giunta militare del C.N.L. IL 10 settembre partecipò alla difesa di Roma, ed anche per questa azione, verrà conferita a Pertini la medaglia d‘oro al valore militare. IL 15 ottobre del 1943, insieme a Giuseppe Saragat e ad altri dirigenti socialisti fu catturato e rinchiuso a Regina Coeli e condannati a morte, ma fortuna volle, che furono liberati da una brigata partigiana. Nel 1945 Pertini divenne Segretario del P.S.I.U.P a seguito delle dimissioni della carica di Pietro Nenni, divenuto vice presidente del consiglio dei ministri nel governo Parri. Pochi giorni dopo la conclusione della Battaglia referendaria per l’instaurazione della Repubblica (02giugno 1946), Pertini sposò la giornalista e staffetta partigiana Carla Voltolina.

Dal 1946 al 1968 fu prima direttore “dell’Avanti” e poi direttore del quotidiano genovese “IL lavoro”. Nelle elezioni politiche del 2 giugno 1946 fu eletto deputato nella lista socialista dell’assemblea costituente. Durante il XXV congresso del P.S.I.U.P. del gennaio 1947, Pertini cercò di evitare la scissione dell’ala riformista di Giuseppe Saragat, ma fu tutto inutile, la scissione avvenne e nacque così da una costola socialista: Il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani ”P.S.L.I” che nel 1951 diventò “P.S.D.I”.

Nella prima legislatura fu nominato senatore della repubblica e divenne presidente del gruppo socialista al senato. Successivamente fu eletto nella lista del P.S.I alla camera dei deputati nel 1953, e poi ancora nel 1958,1963,1968 ,1972 e nel 1976. Dal 1968 al 1976 fu presidente della camera dei deputati.

Successivamente a seguito delle dimissioni del Presidente della Repubblica in carica, il democristiano Giovanni Leone, il segretario del P.S.I Bettino Craxi, dopo tredici scrutini senza nulla di fatto, propose la candidatura di Pertini, per la più alta carica dello stato, e Pertini risultò eletto l’otto luglio del 1978, al 16 scrutinio con la più alta maggioranza della storia Repubblicana. Questa nomina a Presidente della Repubblica portò un vento di novità e di cambiamento nel paese, un senso di appartenenza ed un nuovo spirito di italianità che nessuno prima e dopo il suo settennato riuscì a dare alla nostra amata Italia. Pertini si spense il 24 febbraio 1990 all’età di 93 anni, lasciando una Italia più povera, perché era morto uno dei padri della patria.

Tags

Share this post:

Post Correlati