di Chiara Bruno ∙
Come mai l’acquisto di 1 dollaro al prezzo 1 euro diventa una preoccupante notizia? Il quesito è di per sé avvincente se si è attenti agli equilibri economici e politici internazionali, ma diventa di comune interesse dopo l’11 luglio, data in cui per la prima volta dopo 20 anni si è assistito alla quasi perfetta parità del tasso di cambio euro/dollaro (Banca di Italia tasso di cambio EUR/USD 1,0053).
Prima di capire effettivamente le conseguenze di tutto ciò si prova a definire innanzitutto di cosa si tratta e da dove deriva una circostanza come questa.
Possiamo immaginare che l’incontro più diretto con queste dinamiche si ha nel momento in cui si visita un paese in cui si utilizza una moneta diversa dalla nostra. Questo infatti è il caso più comune in cui ci si rende conto dell’impatto di questi rapporti, anche se probabilmente il meno influente nella vita quotidiana. Per tasso di cambio si intende semplicemente un numero che esprime la relazione tra una valuta domestica ed una estera e quindi rappresenta una valuta in funzione dell’altra. Dunque potrebbe essere definito come il potere di acquisto di una moneta su un’altra. Ma la moneta e il suo potere di acquisto hanno una grandissima funzione segnaletica, infatti sono la rappresentazione sintetica del grado di salute della economia all’interno della quale è utilizzata. É necessario sottolineare che il tasso di cambio a livello macroeconomico è stabilito giorno dopo giorno dall’equilibrio sul mercato di una valuta e dunque dall’incontro di domanda e offerta della stessa.
E sono proprio queste ultime due ad essere funzioni che esprimono il grado di apprezzamento della moneta e dunque del sistema in cui sono calate. Ecco che il fatto che con un dollaro si possa comprare un euro appare più chiaro e sicuramente più preoccupante.
Ma quali sono i fattori principali che rendono una economia più o meno sana?
Un ruolo notevole è ricoperto dalla politica monetaria adottata e dunque dalle decisioni prese dalle Banche Centrali su diversi argomenti primo fra tutti il livello dei tassi di interesse. Ad esempio se la Banca Centrale Europea decidesse di alzare i tassi di interesse gli investitori troverebbero più conveniente l’acquisto di euro e dunque il tasso di cambio aumenterà in favore dell’euro stesso.
Secondo fattore per influenza è l’inflazione, infatti se una economia vive in una situazione di continuo aumento dell’inflazione la moneta utilizzata perderà nel tempo il proprio potere di acquisto. Ultimo fattore è la stabilità politica, infatti se le istituzioni politiche e le sue dinamiche appaiono costanti e ragionevoli nel tempo e nelle decisioni, un paese appare molto più attraente per gli investitori. Al contrario una economia ricca di disordini politici, discontinuità nell’andamento economico e situazioni simili che rappresentano fattori di rischio, sarà caratterizzata da una moneta debole. Unico vantaggio di questa debolezza monetaria è l’appetibilità che potrebbero assumere le esportazioni europee. Infatti avendo un costo relativamente più basso merci e servizi europei potrebbero apparire convenienti ad oggi in un ambito internazionale.
Ulteriore complicazione della moneta unica europea è che questa essendo adottata da molti paesi contemporaneamente potrebbe temporaneamente risentire delle instabilità e delle problematiche di un singolo paese. A questo punto diventa scontato riflettere sulle situazioni di cui è scenario il nostro paese e risulta difficile credere in una continuità del progetto governativo atto a sostenere la nostra moneta oltre che lo sviluppo economico nazionale. Inoltre è chiaro che una economia sostenibile e potenzialmente in sviluppo nel tempo necessita di monitoraggio e azioni costanti in quanto manovre come quelle citate in precedenza hanno effetto e valore grazie alla loro solidità e robustezza, che dipendono strettamente dalla coerenza e continuità del disegno governativo che le definisce e le applica. Appare auspicabile una maggiore longevità dei progetti governativi, indipendentemente dalle singole personalità che lo portano avanti al fine di recuperare una reputazione solida e consistente.