Nino Lentini ∙
Il contratto bancari è scaduto, oramai da diversi mesi, precisamente il 31 dicembre 2022, prorogato in una prima fase ad aprile e poi al 31 luglio 2023. Intanto le OO.SS. del settore si sono attrezzate, per fare fronte all’evento, con una piattaforma che sarà discussa e approvata nelle assemblee dei lavoratori, entro la fine di giugno. Subito dopo, saranno avviate le trattative con l’ABI e con Intesa Sanpaolo che, pur avendo ritirato la propria delega all’Associazione delle banche, siederà al tavolo delle trattative.
Una situazione sinceramente nuova che, a mia memoria, non ricordo fosse mai successa prima. Chi vivrà vedrà. Sicuramente sarà una trattativa, lunga non lo so, ma sicuramente molto forte ed intensa per gli argomenti che le OO.SS. hanno ritenuto di trattare all’interno di tutta la piattaforma.
Se mi posso permettere, anch’essa rappresenta un momento storico che non ha dimenticato niente e nessun argomento per dare una dritta a quello che dovrà essere il futuro della categoria. E’da tempo, oramai, che i sindacati dei bancari, molto responsabilmente, hanno cercato di capire le esigenze delle aziende e con alto senso di responsabilità hanno condiviso, anche se non con grande convinzione, le esigenze aziendali. Ricordiamo come, nel settore bancario, da oltre un ventennio si protrae la fuoriuscita di migliaia di lavoratori, accompagnati con il famoso fondo per il sostegno al reddito e all’occupazione. Tale fuoriuscita ha creato un vuoto nel settore delle banche in quanto, nonostante gli impegni delle aziende per un cambio generazionale, il ricambio non è mai avvenuto se non in piccolissima percentuale.
Infatti il settore che prima contava circa trecentocinquantamila bancari, oggi ne conta poco più di duecentoottantamila con un delta negativo di circa settantamila lavoratori. Senza contare le numerosissime filiali che sono state chiuse creando, come conseguenza una desertificazione bancaria, più volte denunciata dalle organizzazioni sindacali. Comunque, per tornare alla piattaforma di categoria devo dire che, finalmente, si tratta di un documento di grandissimo spessore che tratta, in modo completo ed esaustivo, tutta una serie di problemi che sono venuti al pettine e che vanno affrontati e risolti. Si parla infatti di organizzare e codificare con regole certe ed inconfutabili, attività che sono state una esigenza a causa del Covid e che ora stanno per diventare attività regolari. Parliamo dello Smart Working, del Telelavoro, del Lavoro Agile, del diritto alla disconnessione, tutte attività che vanno ben sviscerate e disciplinate. Purtroppo, in assenza di una regolamentazione, oggi sono lasciate alla discrezione di questo o quel personaggio che si arroga il diritto di decidere a scapito dei singoli lavoratori, che a loro volta, non essendoci regole, non sanno quali pesci prendere.
Si parla anche del miglioramento del Fondo per l’occupazione, dell’area contrattuale, di salute e sicurezza, di politiche commerciali relative alle pressioni che si fanno impropriamente ed ingiustificatamente sui lavoratori.
Si parla anche di orari e flessibilità con riduzione dell’orario settimanale a trentacinque ore, del miglioramento della previdenza complementare ed anche di assistenza sanitaria, di maternità e paternità ed anche di una parte economica che rivaluti e recuperi la perdita del potere d’acquisto degli stipendi, ivi compreso tutte le rivalutazioni di carattere economico ed il recupero di uno scatto di anzianità aggiuntivo che se non ricordo male, e penso di ricordare bene, era stato lasciato per strada qualche tempo addietro. Insomma un contratto che non ha dimenticato nulla, che rappresenta la reale e giusta rivendicazione di una categoria che da anni lavora in silenzio, con attaccamento ed abnegazione, facendosi carico dei disastri che altri hanno creato. Ora è forse arrivato il momento di dire basta a tutte le ingiustizie che negli anni si sono perpetrati ai danni della categoria, considerandola, a volte, la cenerentola di tutte le categorie.
Nel periodo di pandemia, per esempio, si è sempre parlato, giustamente, di quelle categorie che sono state in prima linea per affrontare le varie situazioni, mai dei bancari. Eppure questa categoria è stata ed è sempre al fianco di ognuno per affrontare ogni difficoltà e situazioni anche scabrose rimettendoci anche la vita. A parte questa breve e doverosa dissertazione, un contratto di grandissimo spessore che rivendica, oggi, quello che è il giusto riconoscimento di una categoria sempre in prima linea. Un grazie ad alta voce a tutte le OO.SS. che mettendoci un poderoso entusiasmo e tutta la passione di sempre è riuscita ha realizzare quello che dovrà essere un vangelo da seguire, difendere e rispettare.