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Il risveglio della Chiesa

L’impegno politico e sociale di don Luigi Sturzo

di Antonino Costa •

Luigi Sturzo nacque a Caltagirone il 26 novembre 1871 da Felice Sturzo e da Caterina Boscarelli: Il padre faceva parte della famiglia nobile dei baroni d’Altobrando e la madre faceva parte di una famiglia borghese calatina. Luigi fin da piccolo fu debole di costituzione fisica e rimase a casa, quindi fu mandato al seminario di Acireale, per due anni, a causa del tempo cattivo, che proveniva dall’Etna, cambiò seminario e si trasferì al seminario di Noto cittadina il cui clima era migliore per la sua salute.

Il 19 maggio 1894 fu ordinato sacerdote alla chiesa del Santissimo Salvatore dal vescovo di Caltagirone Saverio Gerbino e nel 1896 ottenne il baccellierato in teologia alla Pontificia Universitaria Gregoriana di Roma.

Nel contempo Luigi Sturzo fondò un’associazione di giovani ecclesiastici di cui divenne presidente il Vescovo di Bergamo Radini Tedeschi e lui divenne vicepresidente.

Nel 1897 si vedono i primi segni nel suo impegno nel sociale fondando a Caltagirone una Cassa rurale dedicata a San Giacomo, come mutua cooperativa e fondò anche il giornale la Croce di Costantino che diede fastidio ai liberali ed ai conservatori. Il giornale suscitò le ire dei massoni ma anche molti consensi. Con i fatti di maggio del 1898 le repressioni antioperaie e gli stati di assedio nelle città, si comincia a delineare l’impossibilità della convivenza fra conservatori e democratici cristiani. Il mantenimento dell’unità dei cattolici, voluta da Papa Leone XIII diventava sempre più difficile. “Pochi – scrisse lo storico Gabriele De Rosa – avevano la conoscenza specifica, come don Luigi Sturzo, della struttura agraria e artigianale siciliana e la capacità di analisi degli effetti negativi del processo di espansione del capitalismo industriale sui fragili mercati del Sud e sulla piccola e media borghesia agraria ed artigiana locale”.

Nel 1900, don Luigi Sturzo, fu fra i fondatori della Democrazia Cristiana, ma in realtà aveva pure rifiutato la tessera del partito guidato da Romolo Murri. Verso i primi anni del 900 divenne collaboratore del quotidiano cattolico “Il Sole del Mezzogiorno” e nel 1902 guidò i cattolici di Caltagirone alle elezioni amministrative. Nella sua Sicilia ha avuto molti incarichi politici nel 1919 fondò il Partito Popolare italiano del quale divenne segretario politico fino al 1923. Il 18 gennaio 1919 si compie l’evento politico più significativo: dall’albergo Santa Chiara di Roma don Luigi Sturzo lancia ”la carta istitutiva del Partito Popolare Italiano” chiedendo a tutti gli uomini liberi e forti, che in un grave momento, sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria. Luigi Sturzo ebbe diversi contrasti con il partito di Mussolini, il Partito nazionale Fascista.

Sturzo lasciò gli incarichi del partito e si rifugiò dal 1924 al 1940 a Londra e Parigi ed infine a New York, dopo lo sbarco alleato degli americani in Sicilia riprese i contatti con Arturo Toscanini, Carlo Sforza, Lionello Venturi, Mario Einaudi e Gaetano Salvemini. Sturzo era per la moralizzazione della vita pubblica e combatteva tre bestie che infettavano il sistema: la partitocrazia, lo statalismo e l’abuso di denaro pubblico. Fu eletto giudice dell’alta corte fino al settembre del 1952, quando fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Sturzo accettò la nomina aderendo al gruppo misto solo dopo aver ricevuto la dispensa da Pio XII.

Morì a Roma l’8 agosto 1959 all’età di ottantasette anni, e il feretro fu trasferito nella Chiesa del Santissimo Salvatore a Caltagirone.

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