di Antonino Costa •
Don Carlo De Cardona nacque il 4 maggio 1871 a Morano Calabro (Cosenza) da Rocco e da Giovanna Ferraro in una famiglia della borghesia rurale.
Conseguita la licenza ginnasiale a Castrovillari e la maturità classica a Cosenza, nel 1890 si trasferì a Roma, dove si laureò in filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana e conobbe il movimento democratico cristiano di Romolo Murri. Fu ordinato sacerdote il 7luglio 1895 a Cassano Ionio e dal settembre di quell’anno fino all’ottobre 1911 fu segretario particolare di mons. C. Sorgente, arcivescovo di Cosenza.
Nel 1898 fondò la Voce cattolica, settimanale di intonazione democratica e murriana, di cui divenne direttore nel 1899.La sua sensibilità cristiana sociale e politica fece si che si interessasse degli ultimi e delle loro travagliate situazioni economiche. Il De Cardona nel 1902 fondò la Cassa Rurale di Cosenza, come complemento delle leghe per l’emancipazione economica e politica dei lavoratori. Egli fu eletto assessore alle finanze del Comune di Cosenza fino al 1912, consigliere provinciale fino al 1923, in occasione delle elezioni politiche ed amministrative egli sostenne sempre, la necessità di candidature cattoliche, per contrastare i gruppi socialisti, repubblicani e liberali, con i quali non credeva che si potesse arrivare ad una convergenza di intenti. Bisogna ricordare che nel 1914 venne chiamato al seguito di Don Sturzo a far parte del Comitato per il Mezzogiorno dell’Unione Popolare dei Cattolici Italiani. Successivamente, nel 1919 fondò a Cosenza insieme a Don Luigi Nicoletti e Federico Sorbaro, il partito Popolare Italiano in Calabria. Il regime fascista per le sue idee lo pose al confino nel 1934.A seguito di tali vicissitudini trovò riparo a Todi, dove visse fino al 1940 presso la casa di un suo fratello che li, esercitava la professione di medico. Ritornato a Cosenza, vi rimase fino al 1949, non venendo peraltro eletto ad incarichi politici anche per l’aggravarsi del suo stato di salute. Dopo un secondo periodo a Todi si spense nella sua città natale nel 1958.
Cosa possiamo dire su Carlo De Cardona, oltre ad essere un presbitero e un politico italiano fu l’uomo che fondò le leghe contadine e creò nel 1901 la Lega del Lavoro. Per il De Cardona, il mondo è diviso fra quelli che vivono rassegnati e quelli che vivono sperando. Uno dei suoi molteplici interessi, a cui ha sacrificato la sua vita era la promozione delle fasce più fragili della popolazione.
Fu instancabile animatore dei giornali cattolici ed un grande promotore delle Casse Rurali, che avevano l’obbiettivo di una promozione globale delle classi subalterne attraverso l’istruzione e buone condizioni economiche, morali e di sicurezza sul lavoro. Il De Cardona ha quindi ideato e realizzato le Casse Rurali, perché sapeva che se un contadino o un artigiano chiedeva un prestito senza sufficienti garanzie, nessuna banca glielo avrebbe mai concesso; volle, quindi che i poveri potessero accedere al credito senza ricorrere all’usura.
Si può sostenere, senza ombra di dubbio che Don Carlo ha interpretato l’economia secondo un indirizzo civile di comunione e condivisione cristiana. A lui spetta di aver anticipato, nella fedeltà alla dottrina sociale della Chiesa, i contenuti del Concilio Vaticano II. Sulla scia dell’impegno sociale di Don Carlo De Cardona nell’ambito della Rerum Novarum nascono le Casse Rurali in Calabria; quella di Luzzi (1905), nel 1906 quella di Bisignano e nel 1919 quella di Rota Greca. Dopo la seconda guerra mondiale la Cassa di Bisignano e quella di Rota greca partecipano alla rinascita dei territori e, contribuiscono, al miracolo economico degli anni 50. Le Casse Rurali, hanno preso il posto in tutta Italia del vuoto lasciato dalle Casse di Risparmio. Infatti solo la Mediocrati in provincia di Cosenza si inquadra come una Banca con 65000 clienti, serviti da 232 dipendenti che operano in 32 filiali. La competenza territoriale riguarda 98 comuni per una superficie di 6710 kmq con 714600 abitanti. In tutta Italia le BCC sono oltre 900 di cui 775 di ispirazione cattolica.
Risuona in questo sacerdote l’eco delle parole di Papa Francesco quando dice che la politica, quella con la P maiuscola è martirizzante.
De Cardona ha saputo saldare il cielo e la terra, la preghiera e l’azione sociale, è stato un mistico ed un innamorato di Gesù Crocifisso.