di Mario Caspani •
In quanto esseri umani siamo dotati, chi più chi meno, di una memoria che dovrebbe farci fare tesoro delle esperienze passate e dei relativi errori per non ripeterli all’infinito. Non a caso ho usato il condizionale “dovrebbe” perché purtroppo la storia ci insegna che così non è e ciclicamente i disastri causati dall’ottusità umana, soprattutto quando questa si sposa a mero interesse economico, tornano a ripresentarsi nella nostra vita quotidiana a tutti i livelli, sia individuali che di popoli interi.
Se penso a un comune denominatore storico nelle cause delle tante crisi passate e presenti che hanno afflitto le nostre esistenze e quelle dei nostri avi, con guerre, sanguinose lotte politiche o religiose, genocidi, ecc., potrei citare, quale principale imputato, l’ideologia. Ma attenzione, in termini astratti nessuna ideologia può essere considerata malvagia o perfetta, il vero guaio si verifica in primo luogo quando, stabilita una ideologia, si voglia piegare la realtà ad essa, a dispetto delle evidenze che consiglierebbero un cambio di direzione.
L’incapacità ideologica di apportare correzioni ad edifici mentali astratti, quando questi si scontrano con la realtà e la complessità umana, ha sempre provocato disastri epocali.
Noi (mondo occidentale) viviamo da decenni in sistemi imperfetti che vanno sotto il nome di democrazia. Caratteristica dei sistemi democratici, pur con varie sfumature tra loro e con tutti i difetti che ben conosciamo, è la creazione di un sistema di pesi e contrappesi che dovrebbe garantire l’impossibilità di una deriva ideologica (autoritaria) a favore di una sola parte della società, e di conseguenza il rispetto delle istanze del maggior numero possibile di cittadini.
Resta sempre validissima e di attualità, in tal senso, la famosa frase di Winston Churchill secondo il quale “la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutta quelle altre forme che si sono sperimentate finora”.
Ma le derive ideologiche sono sempre in agguato, come purtroppo le vicende di questi ultimi anni stanno a dimostrare con l’affermarsi della pervasiva “ideologia green” a livello istituzionale europeo e nazionale.
Essere ambientalisti, avere cura del mondo in cui viviamo, cercare di evitare ogni forma di inquinamento è cosa lodevole che dovrebbe far parte del patrimonio individuale e del senso civico di ogni cittadino. Quando però queste qualità si trasformano in una “ideologia” che spesso senza alcuna base scientifica vuole imporre una visione del mondo oscurantista, retrograda e contraddittoria si rischia di portare la società verso una strada senza ritorno per le generazioni future.
Oscurantista: spingere l’opinione pubblica a demonizzare la C02 quale male assoluto è oscurantismo in purezza. Ci sono migliaia di studi e di scienziati che, con prove inconfutabili, contestano la teoria secondo cui i cambiamenti climatici siano da attribuire alle emissioni antropiche di C02, ma si preferisce dare udienza (ONU, UE, Papa, Parlamenti) ad un fantoccio spara slogan ignorante di nome Greta, piuttosto che a scienziati e premi nobel con impressionanti curricola di studi, ma non allineati al pensiero unico.
Retrograda: chi professa la necessità di un utilizzo esclusivo di solare ed eolico, vuole riportare il mondo indietro di oltre due secoli, quando sole, legna e vento erano le uniche fonti energetiche disponibili. L’enorme progresso economico e sociale, il benessere conquistato grazie a scienza (quella vera) e tecnologia sono stati possibili grazie alla disponibilità della tanto vituperata energia fossile (gas e idrocarburi) a basso costo. Solare ed eolico, oltre ad essere altamente inquinanti sia per la produzione degli impianti sia per il consumo di suolo che richiedono, non saranno mai sufficienti a coprire il fabbisogno energetico delle nostre società.
Contraddittoria: ciò detto, ammesso e non concesso che si vogliano abbandonare i combustibili fossili, l’alternativa pulita c’è già: il nucleare. Ma qui casca l’asino della scelta ideologica, perché chi si oppone a gas, carbone e derivati del petrolio è da sempre contrario anche al nucleare.
Anni fa pubblicai qui un articolo in cui citavo il divertentissimo “Le leggi fondamentali della stupidità umana” di Carlo M: Cipolla (Il Mulino, 1988). Ricordo, delle cinque, la terza (ed aurea) legge fondamentali: “Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.”
Accecati dalla ideologia green sopra ricordata, agevolati dai regimi democratici in cui vivono (mai sentito di proteste in Cina, India Russia o paesi del Golfo?), centinaia di giovani si scagliano da anni contro opere d’arte, bloccano strade e ferrovie (causando anche morti), nel compiacimento di pseudo intellettuali e con la paternalistica anche se sottaciuta approvazione di tanta parte politica, sempre pronta a distruggere anziché costruire, a silenziare anziché discutere.
Punire un’opera d’arte, bloccare migliaia di pendolari (comprese incidentalmente ambulanze in servizio), imbrattare fontane e monumenti costringendo a sprecare tonnellate di acqua per le pulizie, tutto ciò in nome di un’ideologia oscurantista, retrograda e contraddittoria, configura perfettamente la fattispecie di cui alla citata terza legge fondamentale della stupidità umana.
Possono anche essere ravvisati in tali azioni profili di delinquenza, ma per quelli, come sempre, ritengo maggiormente responsabili i mandanti. Il coacervo di interessi industriali e sistemi finanziari che per mantenere gli enormi ricavi economici fin qui garantiti dalle politiche pseudo green sono sempre stati disponibili a finanziare queste queste inqualificabili azioni.