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60 centesimi di infinita tristezza…

Nino Lentini •

Un giorno qualsiasi della settimana mi trovo a fare la spesa in un supermercato. Compro ciò che mi serve e mi reco alla cassa per pagare ciò che ho preso. Davanti a me una anziana signora aveva comprato poche cose e mentre il cassiere batte i primi due articoli, quando stava per battere il terzo, per la precisione un chilo di zucchero, la signora chiede al cassiere di verificare se l’importo superava i cinque euro perché lei aveva solo quelli. Il cassiere comunica che superava la spesa di venti centesimi e che quindi avrebbe dovuto lasciare lo zucchero.

L’anziana signora dice che dello zucchero non avrebbe potuto farne a meno e che avrebbe eventualmente lasciato il pacco di pasta che ancora doveva battere. Considerato che il cassiere non intendeva, per soli venti centesimi fargli avere lo zucchero mi sono permesso di dire di mettere sul mio conto questi venti centesimi ed anche la pasta. La signora non voleva accettare ma alla fine si è convinta, ha preso tutta la roba, zucchero e pasta compresi e dopo avermi ringraziato una infinità di volte andò via con il sorriso sul volto contenta che avrebbe potuto utilizzare fra le altre cose anche lo zucchero a cui non avrebbe potuto rinunciare ed anche la possibilità di poter gustare due fili di pasta. Volete sapere quanto ho speso in tutto……. 60 centesimi.

Avevo un magone addosso, per tutto quanto avevo assistito, che la giornata per me è stata triste, di una tristezza che mi attanagliava il corpo, l’anima e la mente perché pensavo, fra me e me, a quella scena di una bruttezza incredibile. Il nostro è un mondo balordo, dove c’è chi vive in assoluta ricchezza, scempiaggine e sregolatezza e chi vive, o meglio dire costretto a vivere in assoluta incredibile ed indescrivibile povertà. Tutti i giorni i media ci tartassano con notizie riguardanti personaggi del bel mondo, influencer, attori, cantanti, vip e supervip che si divertono a spendere i loro soldi nei modi più stravaganti. Certo bisogna riconoscere che chi ha studiato, ha rischiato ed è riuscito a fare il salto di qualità, accompagnato da tanta fortuna, insomma la dea bendata si è tolta la benda e gli ha sorriso, è giusto che veda i propri sogni realizzarsi ma, a mio modo di vedere, tutto deve avere un limite oltre al quale bisognerebbe alzare un muro per la difesa e la dignità di ogni essere umano. Insomma non si può assistere da una parte che c’è gente che quasi si affoga nel danaro mentre per altri, spesso, anche trovare i soldi per mangiare è una chimera.

Avere in tasca il necessario per vivere con dignità e rispetto, in una sana società, non deve essere qualcosa di evanescente. Una società inclusiva, come dovrebbe essere la nostra, dovrebbe lottare, in modo serio ed equilibrato affinchè tutti gli esseri di questa terra possano vivere nel modo giusto: con un lavoro, con una famiglia, con dei figli, con la possibilità di potersi costruire un nido dentro al quale crescere e far crescere se stessi ed anche tutti insieme per regalare ai propri figli, ai figli dei propri figli, e così via dicendo a tutta l’umanità un futuro di pace, serenità e benessere. E’ chiaro che non voglio assolutamente criticare, nemmeno esprimere una opinione contro chi è riuscito, con lavoro ed intelligenza, ad accumulare tanto danaro.

Critico che nel nostro mondo ci sono persone che vivono di stenti e questo non è assolutamente accettabile. Critico che ancora oggi, nel 2024, si vede gente morire ai bordi di un marciapiede, gente che chiede l’elemosina, gente che non ha un centesimo per un tozzo di pane, gente che non vive perché la nostra società non glielo permette. Mi sembra che sul piatto della bilancia della giustizia non ci sia appunto giustizia perché da una parte il piatto è tutto in alto mentre dall’altra è tutto in basso. Bisognerebbe fare qualcosa perché questo stato di cose possa cambiare. Evitare le troppe inutili parole che spesso e volentieri si fanno ma che non trovano mai una realizzazione seria e vera. Se non ci si mette con la volontà e la determinazione che il caso richiede, con le persone giuste, equilibrate e sane, saremo costretti a vedere una società malata dove il marcio la farà sempre da padrone.

In queste condizioni vivremo, sempre, nostro malgrado, in mezzo a queste situazioni che vedrà persone, la maggior parte, non riuscire a vivere come avrebbe voluto e come dovrebbe essere. Lo Stato italiano ha l’obbligo di provvedervi mettendo nelle condizioni tutti di poter lavorare e non essere messi ai margini della società e della vita. Prendiamo esempio dallo stato Vaticano: chi vive dentro è curato e rispettato. Ogni persona ha il suo lavoro a seconda di quello che è il suo compito. Prendiamo esempio da chi con l’esempio e con i fatti vive nel rispetto di tutti. Solo copiando il bene si può vivere con onore e rispetto.

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