info@alpluraleonline.it

Al Plurale Online

WarGames, il dottor Stranamore e l’intelligenza artificiale

di Enzo Parentela ∙

Chi ricorda il film degli anni 80 Wargames giochi di guerra? Suggerisco a chi non lo abbia visto di guardarlo perché, oltre ad essere gradevole dal punto di vista narrativo, affronta delle problematiche che, se al tempo sembravano solo fantascienza, oggi, invece, appaiono più che plausibili. Il protagonista principale è un giovane hacker che, nel cercare di introdursi nei sistemi di una società di video giochi, si imbatte, invece, in un computer del governo con il quale intraprende un confronto militare simulato, convinto fosse soltanto un videogame. In realtà il computer a cui il giovane protagonista si era connesso, faceva parte del sistema difensivo degli Stati Uniti e ne deteneva il controllo del sistema missilistico nucleare. L’aspetto più inquietante del film è proprio il fatto che la scelta di scatenare la guerra nucleare non fosse lasciata ad un essere umano ma piuttosto, ad una macchina, una semplice inanimata macchina. Oggi, ufficialmente i codici di controllo delle armi nucleari, da come ci è dato sapere, sono contenuti in una valigetta che segue sempre il Presidente Usa, dovunque egli vada, e senza quei codici negli Stati Uniti e forse anche in Russia, nessuno può dare il via libero all’uso di armi nucleari.

Un altro vecchio film, che varrebbe la pena di rivedere o di vedere, per i più giovani, è il “Dottor Stranamore” di Stanley Kubrick. Anche in questo caso, con toni satirici, viene affrontato il problema del pericolo di una guerra atomica. All’epoca, negli anni 60, non si parlava ancora di intelligenza artificiale e i computer non avevano alcun ruolo nel processo decisionale. Nel film di Kubrick la guerra veniva scatenata solo dalla follia e anche dalla stupidità di alcuni uomini al comando. In sintesi un generale americano, ferocemente anticomunista, decide di lanciare un attacco nucleare preventivo contro l’odiata Unione Sovietica, adducendo motivazioni fittizie. Quello che il generale e le autorità americane non sapevano era che i russi, in caso di attacco nemico, avevano predisposto un’azione di rappresaglia a base di bombe nucleari ricoperte di una sostanza altamente radioattiva che avrebbe reso inabitabile il pianeta per un centinaio di anni.
Nel settembre del 1983, in piena guerra fredda, l’umanità ha rischiato sul serio un olocausto distruttivo. Infatti, per una anomalia tecnica, i sistemi difensivi russi rilevarono l’arrivo di cinque missili balistici contro il territorio russo. I protocolli militari, in queste circostanze, sono abbastanza lapidari, il personale addetto deve rapidamente attivare i sistemi di difesa, dare l’allarme e attivare una risposta adeguata. Va ricordato che in quel periodo i sovietici temevano un attacco preventivo Usa che in gergo viene definito “First Strike”. L’ufficiale al comando della sala di controllo, fortunatamente, ebbe delle perplessità ponendosi la domanda di come mai il nemico avesse lanciato solo 5 missili. In realtà si era trattato di un errore dei sistemi di rilevamento, non c’era stato alcun attacco. Grazie al suo ragionamento, Stanislav Petrov, questo era il nome dell’ufficiale russo, salvò il mondo dalla distruzione.

A proposito di intelligenza artificiale, il suo utilizzo sta diventando sempre più frequente e praticamente sta rapidamente facendo la sua comparsa in tutti i settori. Tutto ciò nonostante molti studiosi e scienziati stiano cercando di alzare i livelli di guardia nell’uso indiscriminato di sistemi basati su AI. Al momento gli impatti e le implicazioni sulla civiltà umana sono ancora incerti mentre, al contrario, l’unica certezza è che molte aziende puntano ad implementare sistemi governati da AI per risparmiare manodopera e quindi aumentare i margini di profitto. Isaac Asimov, celebre autore di fantascienza, scomparso nel 1992 a proposito dei robot animati da intelligenza artificiale ha coniato le leggi della robotica che servono a tutelare gli esseri umani. La prima legge della robotica infatti recita: “Un robot non può recare danno agli esseri umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri umani ricevano danno”. Purtroppo la lungimiranza di Asimov nel prevedere i potenziali pericoli della robotica difficilmente troverà riscontro nell’epoca moderna dato che una delle più importanti implementazioni dell’intelligenza artificiale è in ambito militare, dove le macchine gestite da AI non possono, certo, avere riguardo per gli esseri umani.

Difficilmente ci sarà un secondo colonnello Petrov perché le decisioni militari di rappresaglia atomica potrebbero essere prese dall’AI. Avete mai sentito parlare del “protocollo Perimeter”? E’un sistema russo completamente automatizzato, affidato ad una AI che dovrebbe, in caso di attacco nucleare, rispondere attivando tutti i sistemi missilistici in azioni di rappresaglia contro il nemico. Il sistema che risale ai tempi della guerra fredda e che dovrebbe essere stato aggiornato di recente, ha lo scopo di analizzare tutti i dati che segnalano anomalie e decidere di rispondere lanciando tutti i missili nucleari disponibili. La chiamano vittoria senza domani.

Tags

Share this post:

Post Correlati