di Nino Lentini ∙
Verità Quale verità! Oggi giorno la sentiamo raccontata, a trecentosessanta gradi, da chicchessia. Intanto vediamo il significato vero e proprio di questo vocabolo. Da Wikipedia: “Con il termine verità (in latino veritas, in greco λήθεια) si indica il senso di accordo o di coerenza con un dato o una realtà oggettiva, o la proprietà di ciò che esiste in senso assoluto e non può essere falso. I principali argomenti di dibattito riguardano da un lato la definizione e l’identificazione della verità, secondo cioè una prospettiva ontologica, dall’altro i criteri per conseguire tale verità, attinenti piuttosto all’ambito gnoseologico. Quest’ultimo può coinvolgere anche l’aspetto etico, essendo collegato con l’esigenza di onestà intellettuale, buona fede e sincerità”. Per dirla con parole più semplici dal vocabolario Devoto Oli: ”rispondenza piena e assoluta con la realtà effettiva”.
Tutto ciò per analizzare quanto oggi di questo vocabolo se ne fa un abuso ma che in realtà potremmo benissimo cancellarlo dal vocabolario, perché nei fatti non esiste più. Ci raccontano infatti tante verità proprio per nascondere le loro falsità. Viviamo in un mondo dove si pensa solo a fare affari, a scapito di chiunque. Delle persone, degli animali, della salute, del benessere del mondo. Tutti ti raccontano la loro verità che poi, inesorabilmente, il tempo breve o lungo che sia, ti dimostra essere tutt’altro, cioè delle grandi falsità. Partiamo dalle pubblicità in televisione di questo o quel prodotto, raccontati come una verità assoluta rispetto al benessere che gli stessi danno ma che poi, per un motivo o per un altro vengono ritirati perché nocivi. Eppure quanti soldi vengono spesi per raccontare alla gente che quel prodotto sarebbe stato un buon prodotto in modo assoluto, senza se e senza ma. Una verità che con il tempo ha dimostrato che in realtà si trattava di una grande falsità.
Quante volte abbiamo assistito al ritiro di prodotti farmaceutici, che raccontati come la soluzione di questo o quel malessere e che lo stesso sarebbe stato la panacea per quei malesseri, con il tempo è stato ritirato perché dannoso alla salute. Ma loro lo sapevano, e come se lo sapevano. Quello che importa, come sempre, è vendere per fare guadagni, tutto il resto non conta. Quanti altri prodotti invece rimangono in commercio, in molti casi con la consapevolezza che quel prodotto invece sia nocivo. Ma bisogna vendere e pur di vendere non si guarda in faccia a niente ed a nessuno. Oggi che siamo in mezzo ad una grave pandemia che sta attanagliando l’Italia ed il mondo intero, quante false verità sono state e continuano ad essere raccontate pur di fare smercio di questo o quel vaccino. Quante volte abbiamo sentito un virologo dire una cosa ed immediatamente la smentita di altro docente in materia. Una voluta confusione o un modo per denigrare alcune persone oneste che magari hanno posto e pongono l’accento su una verità che porta danno alle tasche di alcuni? Lo sapremo, perché prima o poi, anche se dopo aver creato danni, il marcio verrà fuori, perché certamente la verità, unica e sola, verrà a galla. Come diceva qualcuno Il tempo è galantuomo.
Intanto si vive sul chi va la e si cerca di stare all’erta cercando di non annegare nel fango che giornalmente e continuamente ci viene buttato addosso. Il popolo sovrano, come dice la costituzione, naviga a vista e deve ingegnarsi, quotidianamente, usando appunto il proprio ingegno per superare questa marea di assurdità che non serve ad altro se non per fare affondare negli abissi il benessere e la salute del mondo. Alle soglie del terzo millennio, un popolo emancipato, consapevole e forte, può, con la voglia di riscatto far tornare le cose nei giusti alvei dando la giusta considerazione alle persone per quelli che sono, agli animali, alle cose, al mondo intero. In questa direzione, eliminando il marcio in modo certo e definitivo, si può pensare di far risplendere quel bellissimo vocabolo e sistemarlo, una volta per tutte nella giusta posizione che è Verità.