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N. 8 / 2023

Patricia Moore e il valore dell’empatia

Patricia Moore e il valore dell’empatia

di Giovanna Santacroce ∙

L’empatia è una delle abilità umane più invisibili ma anche una delle più celebrate quando si presenta.
L’empatia è la capacità di riconoscere e comprendere a pieno le emozioni altrui, è un tentativo di comprendere la prospettiva degli altri e le loro emozioni. I Sioux avevano un proverbio molto interessante: “prima di giudicare una persona cammina tre lune nelle sue scarpe”.
Patricia Moore è una figura pionieristica per gli “attivisti empatici” di oggi che mise in atto uno dei più radicali esperimenti di empatia del XX secolo.

Nel 1979, lavorava come designer di prodotti per la nota azienda newyorkese “Raymond Loewy” la stessa che aveva creato la famosa bottiglia della Coca Cola per intenderci.

Durante una riunione per ideare un nuovo modello di frigorifero ebbe uno scontro molto acceso con i suoi colleghi in quanto questi ultimi non accettavano le sue idee. L’oggetto di quella specifica riunione era progettare un nuovo frigorifero. Secondo Patricia Moore i prodotti di design dovevano poter essere utilizzati dalle persone con le più diverse abilità, dai cinque anni agli ottantacinque, incluse quelle che soffrivano di artrite alle mani. Così, per far capire ai suoi colleghi il suo pensiero e per capire lei stessa come dovesse essere il suo nuovo progetto, decise di mettersi nei panni di una ottantacinquenne.

Secondo lei infatti bisognava fare lo sforzo di guardare attraverso gli occhi degli altri e vivere nei panni degli altri.
Così, con l’aiuto di un truccatore professionista, realizzò la sua trasformazione. Per sembrare più vecchia applicò strati di lattice sul viso, indossò occhiali che le appannavano la vista, mise dei tappi alle orecchie per peggiorare l’udito e fissò delle stecche alle braccia e alle gambe, tale da non riuscire a piegare bene gli arti.

Tra il 1979 e il 1982, Patricia Moore visitò più di cento città del Nord America con il suo travestimento cercando di affrontare il mondo intorno a sé, di scoprire quali fossero gli ostacoli quotidiani che gli anziani incontravano e soprattutto in che modo potevano essere superati.

Questo esperimento sociale le permise di sentirsi più vicina alle persone che avrebbero dovuto acquistare i suoi prodotti.

Patricia Moore è diventata famosa per il suo “modello empatico”, che ha illuminato un’intera generazione di designer, i quali, oggi, riconoscono l’importanza di guardare il mondo attraverso gli occhi delle persone a cui sono destinati i prodotti che creano.

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