di Nino Lentini ∙
Negli ultimi anni, il Sud Italia, come sempre accade quando si tratta di soffrire, è sempre il primo ad affrontare, purtroppo, un fenomeno preoccupante e spesso sottovalutato: la desertificazione bancaria. Questo termine descrive la progressiva, continua e costante chiusura di filiali bancarie nei territori meno popolati o economicamente fragili, lasciando intere comunità prive di accesso diretto ai servizi finanziari essenziali.
Secondo recenti dati, il numero di sportelli bancari nel Mezzogiorno è diminuito drasticamente, con percentuali ben superiori rispetto al resto del Paese. In molte province meridionali, interi comuni sono rimasti senza alcuna filiale bancaria, costringendo cittadini e imprese a percorrere decine di chilometri per poter accedere a un bancomat o a un servizio di consulenza finanziaria.
Questa tendenza è alimentata da diversi fattori, tra cui la digitalizzazione dei servizi bancari, che ha spinto molte banche a ridurre i costi operativi eliminando le filiali fisiche. Tuttavia, nel Meridione, dove il digital divide è ancora una realtà, questa transizione sta creando nuove disuguaglianze, penalizzando soprattutto anziani e piccole imprese.
La chiusura degli sportelli bancari ha effetti devastanti sull’economia locale. Le piccole e medie imprese, che rappresentano il cuore pulsante del tessuto produttivo meridionale, si trovano prive di un riferimento bancario diretto per ottenere finanziamenti e gestire le proprie operazioni quotidiane. Senza un supporto adeguato, il rischio è la stagnazione economica e la perdita di opportunità di sviluppo.
Dal punto di vista sociale, la desertificazione bancaria aggrava l’isolamento delle aree interne e meno popolate, rendendo ancora più difficoltoso l’accesso a servizi essenziali per i cittadini. Gli anziani, in particolare, risentono maggiormente di questa situazione, non avendo spesso le competenze digitali necessarie per usufruire dei servizi bancari online.
Purtroppo questo fenomeno, che prima avveniva solo al sud adesso si sta, progressivamente spandendo a macchia d’olio, nel senso che pian pianino sta interessando tutta l’Italia, anche nelle zone che sembravano dover essere intoccabili.
Per contrastare la desertificazione bancaria nel Meridione, e non solo, è necessario un intervento congiunto di istituzioni e settore bancario, prevedendo:
- Incentivi per il mantenimento degli sportelli nelle aree più svantaggiate attraverso agevolazioni fiscali;
- Potenziamento dell’educazione finanziaria e digitale principalmente per le fasce di popolazione più anziana in modo da favorire l’utilizzo sicuro dei servizi bancari;
- Creazione di sportelli bancari mobili;
Sviluppo di partnership pubblico/private per garantire un servizio bancario di prossimità che possa sostenere il tessuto economico e sociale.
La desertificazione bancaria nel Meridione, ma anche nel resto del Paese, non è solo una questione economica, ma rappresenta un serio problema di coesione sociale e di accesso ai diritti fondamentali. È indispensabile un’azione concreta per evitare che intere comunità vengano ulteriormente penalizzate, aggravando il divario già esistente tra Nord e Sud del Paese. Il futuro del Mezzogiorno e dell’Italia tutta dipende anche dalla capacità di garantire servizi bancari adeguati a cittadini e imprese, sostenendo così una crescita equilibrata e inclusiva.