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Addio Francesco (un grande Papa un grande Uomo)

Nino Lentini ∙

Il 21 aprile 2023 la notizia della morte del Papa, avvenuta alle ore 7:35, ha lasciato tutti sconcertati e sgomenti. È vero che le sue condizioni di salute non erano buone, ma dopo un ricovero di 38 giorni al Policlinico Gemelli, era stato dimesso. I medici gli avevano raccomandato di prendersi cura di sé fino alla completa guarigione. Ma, come sappiamo, il Papa era fatto a modo suo.

Pur evitando di celebrare le messe e sottoporsi allo stress dei riti della Settimana Santa, non riusciva a rinunciare al contatto con i fedeli. Le sue apparizioni pubbliche sono state diverse, l’ultima proprio la domenica di Pasqua, quando ha impartito la benedizione Urbi et Orbi e ha attraversato Piazza San Pietro a bordo della papamobile, salutando la folla. Nessuno avrebbe mai immaginato che, il giorno successivo – lunedì dell’Angelo – sarebbe arrivata una notizia così dolorosa. Evidentemente, il suo cammino terreno era giunto al termine, secondo la volontà del Signore.

Come comunicato dal Camerlengo, cardinale Kevin Farrell, ora vive nella Casa del Padre. Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha tracciato un solco profondo, una strada che ci accompagnerà come bandiera di vita e speranza, per il presente e per gli anni a venire.

Ha cercato di riformare la Chiesa, promuovendo un messaggio di pace, giustizia e vicinanza ai poveri. Il suo impegno per la misericordia, la sua apertura verso le diverse realtà sociali e culturali, hanno segnato profondamente il suo pontificato. La sua morte lascia un vuoto immenso nella Chiesa cattolica e nel mondo intero.

Con lui si chiude un’era. Il suo esempio di umiltà, coraggio e apertura rimarrà un faro per noi e per le generazioni future. La sua eredità vivrà nelle sue parole, nelle sue azioni e nell’impatto che ha avuto sulla Chiesa e sull’umanità.

In quasi dodici anni di pontificato, ha compiuto 47 viaggi apostolici, visitando 66 Paesi in tutti i continenti: dall’Italia al Brasile, da Cuba agli Stati Uniti, dall’Africa al Sud-est asiatico. Ogni viaggio era occasione per lanciare messaggi forti, in sintonia con la sua visione di una Chiesa vicina agli ultimi, ai sofferenti, ai dimenticati. Pochi mesi dopo l’elezione, si recò a Lampedusa, cuore pulsante dell’emergenza migranti: lì gettò una corona di fiori in mare e lanciò un grido di denuncia e una preghiera per le vittime dei naufragi nel Mediterraneo.

In Brasile, per la Giornata Mondiale della Gioventù, visitò le favelas di Varginha e celebrò messa sulla spiaggia di Copacabana, portando un messaggio di speranza e solidarietà. Il suo sorriso, la sua vicinanza ai giovani, la sua parola semplice ma potente, hanno lasciato un segno profondo in milioni di cuori. Indimenticabile il suo viaggio in Polonia e ad Auschwitz nel 2016: la visita ai campi di concentramento toccò le coscienze. Le sue parole, cariche di dolore e semplicità, restano scolpite nella memoria: “Mai più la guerra, mai più l’odio”.
Nel 2019 fu la volta del Giappone, dove da Hiroshima e Nagasaki lanciò un appello contro le armi nucleari: “Mai più armi, mai più bombe”.

Nel 2024 compì il suo ultimo viaggio, il più lungo del pontificato: Indonesia, Papua Nuova Guinea e Singapore. A questo si aggiunse una visita toccante in Corsica.

Fu un viaggio di pace, speranza e unità tra i popoli, e rappresentò la degna conclusione del suo ministero itinerante. Ogni visita non fu mai solo diplomatica, ma sempre atto di fede, gesto di amore e impegno per la giustizia sociale. Papa Francesco è stato un uomo che ha scelto di camminare con chi soffre, con chi lotta e con chi spera.

Ha tracciato la strada per un mondo più bello e più pulito, senza guerre, pieno d’amore e rispetto per ogni diversità. Poche settimane fa, in Piazza San Pietro, durante il Pellegrinaggio delle Famiglie, ha voluto rilanciare tre parole fondamenta per vivere bene insieme: “Permesso, scusa, grazie.”

Permesso, per non essere invadenti. Scusa, perché tutti possiamo sbagliare. Grazie, per l’amore ricevuto.
Se mettiamo in pratica il suo esempio e queste tre parole, possiamo davvero costruire un mondo migliore, vivere in pace, eliminare le guerre ed essere persone migliori.

Grazie, Papa Francesco. Resterai per sempre nei nostri cuori.

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