di Nino Lentini ∙
Incredibile ma vero. L’emissione di CO2 si può benissimo identificare come il mercato delle vacche. Vado a spiegarmi. Grazie al libro DIALOGHI SUL CLIMA tra emergenza e conoscenza, edito da Rubettino, a cura di Alberto Prestininzi, laureato in scienze geologiche con 110 e lode presso l’Università la Sapienza di Roma dove è ora professore ordinario. Dice il Professore Prestininzi: “Dire la verità scientifica, ovvero esporre i fatti, è cosa diversa dal dire sempre si e certamente comporta il rischio di uno scontro con poteri, grandi o piccoli che siano”. Assumere questo impegno appartiene dunque al ruolo che è stato assegnato al Professore Universitario, soprattutto quando svolge la sua attività in un paese che ha bisogno di nutrire la democrazia attraverso dialoghi e confronti veri su tutti i temi, nella fattispecie, su quelli che hanno una matrice scientifica e sono destinati a produrre grandi impatti sul piano sociale ed economico. Questo esercizio è fondamentale perché svolge, tra l’altro, la funzione di educare i giovani al pensiero critico attraverso il confronto libero e pluralistico. Ed appunto su questo che voglio sviluppare il mio ragionamento e condividere il pensiero di Mario Giaccio, illustre Professore ordinario di tecnologia e innovazione, che ha insegnato nelle Università di Bari, Modena, Bologna, Ancona e Milano.
In realtà tutto quello che ci dicono giornalmente i media sulle emissioni di CO2 e sulla necessità di ridurre tali emissioni mi sembra che siano notizie false e tendenziose, che servono per spaventare i più e portarli alla convinzione che per evitare catastrofi ambientali è assolutamente necessario andare nella direzione della riduzione, appunto, di emissione di questo gas malefico. Nella sostanza il gas malefico che provoca il riscaldamento della terra non è la CO2 ma altre sostanze che vengono liberate nell’aria e di cui nessuno ne parla. Comunque se fosse vero che abbassare l’emissione di CO2 sarebbe la panacea per tutti mali, tutti i paesi dovrebbero impegnarsi a far si che tali emissioni tendano a ridursi per arrivare alla fine ad ottenere emissioni contenute e salvare così il pianeta. Purtroppo così non è. Sapete perché? Ve lo spiego subito, naturalmente prendendo spunto da quel bellissimo libro sul clima e dove il professore Mario Giaccio lo racconta in modo vero ed inconfondibile. Lo sapevate voi che esiste il mercato dell’anidride carbonica? Certo che no. Sapete in cosa consiste? Ve lo spiego subito. L’accordo di Kyoto propone due sistemi per sensibilizzare le nazioni verso il ruolo del carbonio:
1) ETS 8 Emission Trading System. E’ il sistema di scambio commerciale delle quote o dei permessi di emissione di anidride carbonica emessa. Si basa sul cosiddetto cap and trade (tappo e commercio) che fissa un limite di quantità totale di emissioni che ciascun paese può emettere. Le aziende che superano la quota assegnata, possono acquistare sul mercato i permessi di emissioni da quelli che emettono di meno. Succede quindi, che in realtà il paese che produce più CO2 di quella assegnata, non deve necessariamente ridurre le proprie emissioni, ma può comprare i permessi di emissione in modo da rientrare nei limiti assegnatigli. Per meglio comprendere quello che significa tutto ciò e necessario fare un esempio. Prendo spunto da quanto scritto nel libro per evitare di sbagliare. La FIAT CHRYSLER Automobiles acquista permessi di emissioni da altre società del settore, in particolare da Tesla e da Toyota.
La FIAT poichè supera il limite di emissioni assegnatele senza tale acquisto avrebbe dovuto pagare una multa che si sarebbe aggirata intorno a due miliardi di dollari. Così facendo ha pagato invece, complessivamente intorno a 400 milioni di dollari con un risparmio di circa unmiliardoeseicentomilioni di dollari. Cosi facendo poiché Tesla e Crysler hanno permessi in esubero, in quanto produttori di macchine elettriche, hanno fatto un vero affare.
2) CDM (Clean Development Mechanism) Meccanismo per lo sviluppo pulito. E’ il sistema della compensazione che permette ai produttori di CO2 di finanziare progetti di compensazione o di riduzione delle emissioni di altri paesi, invece di ridurre le proprie. In questo modo le aziende dei paesi industrializzati possono rinviare i costi necessari per adeguarsi a casa loro. Ecco perche questi modelli chiamati ETS e CDM sono molto graditi alle grandi industrie perché permette loro di ritardare l’adeguamento degli impianti e quindi continuare a vendere i prodotti petroliferi con il processo produttivo tradizionale. Le quote di emissioni nel sistema ETS sono diventati un business tale che le quote di emissione sono rappresentate da certificati che hanno la caratteristica di titoli trasferibili e come tali possono essere scambiati tra soggetti economici. In questo modo Non diventa quindi necessario per un paese preoccuparsi di ridurre le emissioni, basta andare sul mercato e comprare le quote da quei paesi virtuosi che producono, rispetto alle quote assegnate, molto meno emissioni di anidride carbonica. Sinceramente mi sento preso in giro, offeso ed umiliato. Ci dicono in tutte le salse che per salvare l’ambiente dal riscaldamento climatico bisogna diminuire le emissioni di quel famigerato gas malefico, (a questo punto solo per loro, di chi si vuole arricchire a tutti i costi sulle spalle del popolo), ed invece si scopre che cosi non è. Diventa tutto un mercato, dimostrando nei fatti che in realtà la necessità di ridurre il gas serra e solo una vera e propria invenzione per ulteriori indebiti arricchimenti.
Volete sapere a quanto si è aggirato il mercato mondiale del carbonio nel 2020? Tale mercato nel 2020 è stato di circa 220 miliardi e l’Europa che ne detiene circa il 90% ha raggiunto un volume d’affari di circa 200 miliardi.
Allora, in conclusione io dico e mi domando: ma la emissione di CO2 è un danno per l’umanità e quindi bisogna fare di tutto per ridurre tali emissioni o invece, come tutte le cose del nostro mondo, è un business che serve ad ingrassare i soliti noti che non se ne fregano di niente e di nessuno ma pensano solo ed esclusivamente ai propri interessi?
A questo punto, mi viene da dire, dopo la disamina ampia ed approfondita relativamente alle emissioni di CO2, che la risposta non può essere che una ed una sola. A parte che è stato dimostrato che le emissioni di CO2 non sono il male del mondo, che invece il male va cercato altrove, tutto questo non può che farci affermare, senza se e senza ma, grazie agli eminenti scienziati che si sono spesi per questa causa, che siamo in presenza di un ennesimo mercato con lo scopo di giustificare, a questo punto, l’indebito arricchimento dei soliti noti. Siamo quindi di fronte ad una ennesima truffa che gravita, come sempre sulle spalle dei cittadini. Cosa dire se non VERGOGNATEVI anche se so che non riusciranno, avidi come sono, a vergognarsi. L’unica cosa è che parlando e scrivendo di queste cose le persone possono prendere consapevolezza che la fiducia è una cosa seria e che va data, non a gratis, alle persone serie e di rispetto, che è vero che sembra un a razza in estinzione ma ancora esiste e resiste alla malvagità ed alla insensibilità di chi usa il potere per le proprie illecite attività e non per salvaguardare il bene comune.