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Il profitto e la sua logica

Chi paga sono sempre gli stessi

di Nino Lentini •

Quante volte assistiamo a tragedie, in Italia e nel mondo, molte delle quali, probabilmente si sarebbero potute evitare. Vedi il crollo del Ponte Morandi a Genova, i terremoti in Irpinia, l’Aquila e la Basilicata, che hanno mietuto migliaia di vittime. E non dimentichiamo quanto successo in Romagna a maggio 2023.

Una alluvione che ha interessato circa quarantadue comuni, l’effetto delle forti piogge ha provocato lo straripamento di decine di corsi d’acqua con i disastri che tutti conosciamo. I disastri succedono e continuano a succedere perché il valore delle vite umane viene messo in secondo piano rispetto alla logica del profitto. Sembra tutto ciò una asserzione alquanto azzardata, se fosse solo un’affermazione del sottoscritto. In verità persone molto ben informate al riguardo hanno scritto un libro che in modo minuzioso e molto preciso e circostanziato spiega tutto ciò.

Mi riferisco al libro “MAI PIU’ VAJONT” di Paolo di Stefano, inviato speciale del Corriere della Sera e Riccardo Iacona giornalista Rai dal 1988. Nel capitolo, appunto “La logica del profitto” dicono: “Nel modello tragedia del Vajont il processo di rimozione e sottovalutazione dei pericoli è soprattutto alimentato da ragioni di natura economica. A prevalere è la logica del profitto: fermare la costruzione della grande diga sul Vajont dopo tutto quello che era stato speso in progettazione ed esecuzione avrebbe rappresentato un bagno di sangue per le imprese coinvolte; allo stesso modo fare la manutenzione straordinaria sul viadotto Polcevera, meglio conosciuto come il Ponte Morandi, avrebbe significato una perdita secca per Aspi e per gli azionisti per decine di milioni di euro di ricavi”.

I privati tendono sempre a risparmiare soldi, costi quel che costi, mentre, d’altra parte, tutto ciò va a scapito dello Stato Italiano e dei cittadini che pagheranno con il sangue e con le proprie tasche. Questi gravissimi atteggiamenti di irresponsabilità da parte di chi amministra la cosa pubblica nei confronti di tutto quello che è al di fuori dei propri interessi è entrato a far parte della propria cultura e nel modo di essere di questi individui. All’interno del capitolo “La logica del profitto”, sempre sul libro “MAI PIU’ VAJONT” viene spiegato come si sarebbero potuti evitare tanti disastri e come invece, per la logica sempre del profitto si interviene sempre dopo, sebbene si sappia già prima cosa occorre fare. Riporto integralmente, per evitare equivoci di sorta, cosa è stato scritto: ”Penso ai terremoti, alle alluvioni, alle frane disastrose che negli anni hanno scandito la nostra storia e che hanno dato l’avvio a straordinari studi scientifici di geologi, sismologi, ecologi esperti di fiumi e montagne, dell’ambiente e della rigenerazione del territorio, con alle spalle intere accademie universitarie e istituzioni come il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Istituto superiore per la protezione che hanno prodotto mappe del rischio sismico e idrogeologico italiano di grande importanza e spessore (tant’è che la nostra ricerca scientifica sui disastri naturali è tra le più riconosciute al mondo).

Sappiamo quasi tutto, abbiamo mappato metro per metro il nostro Paese, abbiamo carte geologiche dei rischi sia sismici che idrogeologici, mappe che segnalano decine di migliaia di frane, e quel che più conta studi e simulazioni di rischi dei disastri naturali. Gli studi effettuati consentono pertanto di individuare con estrema precisione le aree di rischio.

Sappiamo, quindi, cosa rischiamo e cosa dobbiamo fare per diminuire il più possibile la nostra esposizione: dove costruire e dove no, quando e come difenderci dai terremoti, con quale tipo di struttura a seconda di come è fatto il terremoto e di come può diminuire l’impatto delle scosse; sappiamo come si comportano montagne e fiumi e quali sono più fragili, più pericolosi. Ma tutta questa conoscenza rimane dentro i report delle tante agenzie che se ne occupano e non è ancora diventata azione politica; sessant’anni dopo la tragedia del Vajont si continua a intervenire dopo, non si mette mai mano prima.”

Cosa dire di più, dopo tanta ed esplicita rappresentazione del perché e per come certe cose succedono e che invece si potrebbero e dovrebbero evitare. L’avidità del Dio denaro annulla ogni sentimento di rispetto, cancella i valori che l’individuo dovrebbe tenere a mente sempre: Onore, amore, consapevolezza. Tutto ciò che non si fa con amore, onore e consapevolezza, ma solo con la logica del profitto, ti porterà inevitabilmente ed inesorabilmente a distruggere anche te stesso.

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